Festival 2013: musica, turismo ed enogastronomia
Pomigliano Jazz in Campania non è solo un Festival musicale ma anche un progetto di valorizzazione del territorio regionale.
Cofinanziato dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania con i fondi FESR – ob. op. 1.12, il Festival 2013 promuove le risorse artistiche, archeologiche, naturalistiche ed enogastronomiche del territorio Vesuviano e dell’Alto Nolano.
Il progetto è in partnership con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, la Comunità Montana Partenio-Vallo di Lauro, Slow Food Vesuvio e Agro Nolano, AIS Comuni Vesuviani ed i Comuni di Avella, Ottaviano, Cimitile, Roccarainola, Somma Vesuviana, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia e Pomigliano d’Arco.
I concerti diventano l’occasione per far conoscere alcuni tesori poco conosciuti della Campania: l’Anfiteatro Romano di Avella, tra i più antichi della regione, il rinascimentale Palazzo Mediceo di Ottaviano, eletto a Porta del Parco Nazionale del Vesuvio, la settecentesca Villa Cappelli di Pollena Trocchia, con i suoi preziosi affreschi e la sua terrazza mozzafiato sul Golfo di Napoli, le Basiliche Paleocristiane di Cimitile, unicum archeologico tra i più importanti della storia della cristianità.
Le serate dei concerti, inoltre, ospiteranno una serie di itinerari enogastronomici dedicati ai prodotti dell’orto vesuviano, eccezionalmente ricco di biodiversità grazie al suolo vulcanico.
Con l’iniziativa “Note di Gusto”, uno chef a sera offrirà in degustazione i suoi piatti ispirati alla papacella, al pomodorino del piennolo ed altri ortaggi di inconfondibile sapore.
Presenti anche stand con i prodotti vesuviani di contadini autentici e fedeli alla tradizione dei luoghi, promotori della filiera corta e dell’agricoltura biologica, una delle tante iniziativa di Green Jazz, progetto di ecosostenibilità promosso dal Festival.
Lo stesso approccio ecologico caratterizzerà una serie di itinerari turistici gratuiti alla scoperta del Monte Somma e dell’Alto Nolano, quest’anno integrati con momenti musicali e con gli itinerari enogastronomici delle condotte Slow Food Vesuvio ed Agro Nolano.
I recenti siti archeologici di Somma Vesuviana e Pollena Trocchia stanno suscitando un grandissimo interesse nella comunità scientifica internazionale, contribuendo ad arricchire la storia antica delle terre vesuviane, finora concentrata quasi esclusivamente su Pompei ed Ercolano.
I centri storici di Somma Vesuviana e Sant’Anastasia offrono elementi artistici, architettonici e culturali che reclamano attenzione e tutela.
Gli affascinanti sentieri naturalistici del complesso Somma-Vesuvio attraversano uno dei parchi più singolari d’Italia eppure ancora poco visitato: il Parco Nazionale del Vesuvio è riserva di biosfera Mab – Unesco, con all’interno l’unico vulcano attivo dell’Europa continentale, due Siti d’importanza Comunitaria (SIC), una Zona di Protezione Speciale (ZPS), un’area Wilderness e una Riserva Forestale Statale.
L’Alto Nolano, d’altra parte, offre risorse archeologiche e naturalistiche poco note eppure di grande valore: l’Anfiteatro e le Tombe Romane ad Avella, le Basiliche Paleocristiane e l’Antiquarium a Cimitile e i suggestivi sentieri della Foresta Regionale di Roccarainola sono solo alcune delle attrazioni turistiche di un territorio florido che è stato abitato e conteso fin dalla preistoria.
Gli itinerari si terranno nei giorni del Festival 2013, domenica 15 e dal 18 al 22 settembre.
Il programma e i moduli di prenotazione saranno pubblicati a breve su pomiglianojazz.com.
Oltre ai soggetti coinvolti nel progetto del Festival, gli itinerari si avvalgono della collaborazione delle associazioni Pro Loco di Avella, Somma Vesuviana, Sant’Anastasia, Pollena Trocchia e Ottaviano, dell’Associazione Liberi Pensieri di Pollena Trocchia, del gruppo di archeologi dell’Apolline Project, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta.
Una straordinaria sinergia tra pubblico e privato che punta a riscattare la bellezza delle nostre terre, a far riscoprire un comune senso di appartenenza, a conoscere le nostre radici per ripensare il nostro futuro.