Terra mia
Pino Daniele: 30 anni in musica
Mostra a cura di Federico Vacalebre
Luglio 1977: allo studio Quattro Uno di Roma si completano le registrazioni di uno dei tanti album in lavorazione per l’Emi; nessuno può immaginare che di lì a poco quell’album di un artista sconosciuto, per di più cantato in dialetto, sarà programmato da Renzo Arbore nel suo Alto gradimento.
Luglio 2008: i dischi in vinile non si pubblicano più, i cd stanno per essere definitivamente soppiantati dagli mp3, eppure si ascolta ancora un album che canta di Napoli e dei suoi mille colori.
Si sta parlando di “Terra mia”, il primo album di Pino Daniele pubblicato trent’anni fa e, a ragione, considerato il disco che ha sancito la nascita della canzone napoletana moderna.
Con la pubblicazione di quell’lp, in realtà, si concludeva un lungo percorso musicale iniziato negli anni Sessanta che aveva visto decine di gruppi come gli Showmen o gli Osanna coniugare il canto popolare partenopeo con i moduli musicali anglo-americani.
E’ Pino Daniele, però, a realizzare l’incontro più felice tra il jazz, il rock, il blues e la tradizione che risale ai grandi come Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo o Ernesto Murolo. “Terra mia”, dunque, l’album che scandisce una tappa fondamentale nell’evoluzione della canzone napoletana, ma anche l’album che segna lo start up della carriera di Pino Daniele.
Trent’anni dopo è proprio da Terra mia che si riparte con questa mostra per ripercorrere tre decenni della nostra storia civile e culturale, fino ad arrivare a “Ricomincio da 30″, l’ultimo album che segna il ritorno al fianco del cantautore del suo storico supergruppo con Tullio De Piscopo, Toni Esposito, James Senese, Rino Zurzolo e Joe Amoruso.
La mostra, ideata e diretta dal giornalista Federico Vacalebre, critico e storico della canzone napoletana, in collaborazione con il fotografo Pino Miraglia, si configura come un evento capace di dare un forte contributo alla valorizzazione della cosiddetta canzone napoletana moderna. Pensata come esposizione itinerante in appoggio di tutte le manifestazioni del Circuito Jazz Festival della Provincia di Napoli, la mostra si articola in 15 pannelli fronte-retro, i primi 14 dedicati ogni lato ad uno dei 28 album del cantautore, l’ultimo allo storico concerto del 19 settembre 1981 in piazza del Plebiscito da un lato, e dall’altro a quello dell’8 luglio 2008.
Su ogni pannello, in un assemblaggio che ricorda la pop art, si (con)fondono la copertina di un disco con foto, 45 giri, giornali, autografi, biglietti, locandine ed altro inerenti l’ultimo trentennio, in un gioco di rimandi e nostalgie.
Roberto Masotti
Oltre a partecipare al concerto-evento di domenica 13 luglio, dove interagirà con l’Orchestra Napoletana di Jazz ed i suoi ospiti tramite video-proiezioni tematiche di immagini fotografiche, Roberto Masotti, uno dei più accreditati fotografi d’arte e spettacolo d’oggi, firma il poster della tredicesima edizione di Pomigliano Jazz Festival. Il poster è un collage che ripercorre il solco di LIFE-SIZE-ACTS, l’installazione fotografica prodotta da Pomigliano Jazz e Novara Jazz ed ospitata per il Festival 2007 presso il Museo della Memoria. L’installazione raccoglieva 27 composizioni con ritratti a grandezza naturale di protagonisti della musica improvvisata più radicale, facendole dialogare con il patchwork musicale realizzato da Dj Spooky con frammenti sonori dei musicisti immortalati. Nuove session fotografiche e nuove composizioni si aggiungono ora alla raccolta, opera aperta ed in continuo divenire. Alcune sono state realizzate anche durante il Festival 2007. Due di queste, una con Gaslini e l’altra con Moye, confluiscono, insieme ad altre, nel poster 2008, in vendita presso gli stand dell’Associazione Pomigliano Jazz.
Plan Vertical
Mostra fotografica di Silvano Caiazzo
Silvano Caiazzo ha documentato il Festival fin dalla sua prima edizione e curato diverse mostre tematiche dedicate a Pomigliano Jazz. Per la tredicesima edizione, il fotografo pomiglianese propone una selezione di scatti del Festival che utilizza unicamente il taglio verticale, visione “non naturale” che obbliga ad una relazione inconsueta tra immagine e osservatore.
Alcune foto della mostra, allestita nel Parco Pubblico, sono riprodotte sul calendario del Festival 2008, in vendita presso gli stand dell’associazione Pomigliano Jazz.
Michele D’Uva
Graphic designer di Pomigliano, Michele Duva ha realizzato l’illustrazione divenuta il simbolo della tredicesima edizione del Festival. Una figura sinuosa, multicolore, dinamica com’è la musica jazz, protesa verso il futuro, salda sulle lunghe gambe della tradizione. L’acquerello sarà parte del patrimonio artistico della Fondazione Pomigliano Jazz ed è riprodotto sui segnalibri e sulle t-shirt del Festival 2008, in vendita presso gli stand dell’Associazione Pomigliano Jazz.