LINEA DI PRODUZIONE
Pomigliano tra fabbrica, cultura popolare e jazz
Mostra fotografica di Luciano Ferrara, Roberto Masotti, Pino Miraglia, Silvano Caiazzo
9/27 luglio 2009 – Museo della Memoria di Pomigliano d’Arco
9/12 luglio 2009 – Parco Pubblico di Pomigliano d’Arco
Da circa quarant’anni, l’industria è parte integrante dell’identità di Pomigliano d’Arco.
Da circa quindici anni, Pomigliano è la città non solo delle fabbriche, delle lotte operaie e delle tammurriate ma anche dell’omonimo festival jazz.
L’Alfa Romeo, il maggiore degli insediamenti industriali, oggi Fiat, sorgeva negli anni Settanta in un territorio a vocazione quasi esclusivamente agricola, stravolgendone, in breve tempo, aspetto, popolazione e abitudini.
Il Festival, nato nel 1996, rompeva il tradizionale connubio tra jazz e città d’arte, portando in periferia una musica considerata elitaria ed artisti da ogni continente.
Le prime due edizioni del Festival si tengono in un’area dismessa a ridosso della zona industriale. Si tratta di una scelta dal forte valore simbolico: per la prima volta i colossi industriali sono coinvolti nella vita culturale della comunità, si tenta di ridurre la netta separazione tra fabbrica e Città, si riconosce il ruolo primario dell’industria per il territorio, si riparte da qui per trovare altri modelli di sviluppo, altri spazi comunitari, nuovi processi identitari.
C’è anche un altro punto di contatto tra la Fabbrica ed il Festival: gli obiettivi, che Pomigliano Jazz persegue, di divulgazione, aggregazione e parità di accesso alla cultura non possono che esser figli di una coscienza politico-sociale che proprio il movimento operaio ha contribuito a creare e far crescere in seno alla comunità di Pomigliano.
Linea di produzione offre un particolare racconto della Città e, allo stesso tempo, è un atto di solidarietà verso tutti i lavoratori della Fiat di Pomigliano e del suo indotto, da diversi mesi nel dramma della precarietà economica e dell’incertezza per i rischi di chiusura o ridimensionamento della Fabbrica.
La mostra ha come sede principale le suggestive gallerie del Museo della Memoria di Pomigliano d’Arco, il primo museo comunale del Mezzogiorno dedicato ai valori umani e civili espressi dalla Resistenza, situato nell’ex rifugio antiaereo di Piazza Mercato.
Il Museo ospita opere fotografiche di grande formato, a colori ed in bianco e nero, stampate su telo in pvc, che assemblano immagini delle fabbriche, delle lotte operaie, delle “tammurriate” (i canti a tamburo tradizionali del vesuviano) ad esse legate e di Pomigliano Jazz Festival.
Le foto saranno accompagnate da una serie di video clip che rielaborano questo ed altro materiale fotografico insieme ad una serie di brevi filmati.
Autori delle opere fotografiche sono Luciano Ferrara, Roberto Masotti, Pino Miraglia e Silvano Caiazzo.
Luciano Ferrara è tra i maggiori fotoreporter italiani ed è fin dagli anni Settanta un appassionato narratore del movimento operaio in Campania. Qui presenta una serie di scatti che raccontano le grandi manifestazioni di protesta degli anni Settanta a Pomigliano e Napoli insieme agli happening musicali che di queste manifestazioni erano spesso parte integrante o il naturale prolungamento.
Pino Miraglia, regista, fotografo e operatore culturale, è testimone privilegiato della vita musicale e artistica partenopea e campana. Ha seguito diverse edizioni del Festival e l’intero ultimo anno di attività dell’Orchestra Napoletana di Jazz, promossa dal Circuito dei Jazz Festival della Provincia di Napoli. Al Festival ha partecipato anche con due mostre: “Gli occhi della musica”, nel 2006, e “Terra mia – Pino Daniele: 30 anni in musica”, in collaborazione con Federico Vacalebre, nel 2008. Qui presenta affascinanti accostamenti tra ritratti di operai d’oggi e musicisti jazz uniti dal comun denominatore di un territorio: Pomigliano.
Silvano Caiazzo, fotografo pomiglianese, ha documentato le attività del Festival fin dalla sua nascita ed ha curato diverse mostre e produzioni per Pomigliano Jazz. Qui presenta una serie di foto che raccontano la nascita del Festival, il suo legame con la musica popolare ed una serie di scatti che restituiscono la forza dei live del Festival.
Una sezione della mostra, inoltre, è allestita con le foto provenienti dall’archivio storico degli ‘e Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano d’Arco, famoso collettivo musicale e teatrale nato nel 1974 intorno a un gruppo di lavoratori dell’Alfasud per cantare le lotte delle fabbrica sui ritmi delle tarantelle e delle tammurriate, dando vita alla più straordinaria esperienza di fusione tra musica popolare e canzone politica mai avvenuta in Italia.Linea di produzione, inoltre, si svilupperà anche nel Parco Pubblico durante i giorni del Festival con l’installazione di alcune gigantografie sulle torri del Palco Centrale e con la proiezione dei filmati della mostra in un’area dedicata e sugli schermi del Palco Centrale.
Orari Museo della Memoria:
– dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30;
– martedì e giovedì, visite pomeridiane dalle 16 alle 19;
Durante i giorni del Festival gli orari di visita sono prolungati fino all’inizio dei concerti ed è previsto un servizio navetta gratuito di Vesuviana Mobilità che collega il Parco Pubblico ed il Museo della Memoria con le seguenti tratte:
– ore 17:30, Parco Pubblico (lato via Gandhi) – Museo della Memoria (piazza Mercato);
– ore 19:45, Museo della Memoria (piazza Mercato) – Parco Pubblico.