improWYSIWYG
incursioni video-musicali ideate da Roberto Masotti
(con la collaborazione di Gianluca Lo Presti)
WYSIWYG è l’acronimo che sta per l’inglese “What You See Is What You Get”, ovvero “ciò che vedi è ciò che ottieni”. Il termine deriva dal mondo dell’informatica e indica la possibilità (il tentativo?) di stampare un’immagine grafica identica a quella visualizzata sullo schermo del computer.
Liberata dal suo significato tecnico, l’espressione “What You See Is What You Get” può diventare anche la constatazione di un’interazione nella sua evidenza momentanea: c’è quel che c’è, in quell’istante.
Da tale spunto parte l’idea per questa nuova proposta visiva e musicale di Roberto Masotti, in cui immagini e improvvisazione musicale dal vivo coesistono in un dialogo continuo tra strumenti acustici, elettrici o elettronici, computer e schermo, sul palcoscenico o in altro ambiente.
improWYSIWYG consiste in una proiezione di sequenze appositamente create, controllata in tempo reale via computer, sulla quale i musicisti improvvisano dal vivo; inoltre entrano in gioco brevi filmati così come frammenti di sequenze fotografiche preesistenti che, dato il contesto straniante e interattivo, finiscono con l’assumere una nuova e diversa valenza.
Astratte, narrative, con paesaggi, nature morte, oggetti, figure evanescenti: le sequenze fotografiche e filmiche sono scelte di volta in volta in base al grado di “sfida” che si viene a creare.
improWYSIWYG è un innovativo format performativo, quasi un gioco di ruolo, in cui la modalità multimediale (proiezione video e live musicale) resta invariata mentre cambiano i musicisti chiamati a reagire: il risultato è improWYSIWYG, ovvero le infinite variazioni e modulazioni tra opera, programma e giocatori.
Press any key to play… a sorpresa sul Palco Centrale, a Pomigliano Jazz Festival 2009.
Roberto Masotti, già fotografo ufficiale del Teatro alla Scala insieme a Silvia Lelli, per 17 anni, ha realizzato diversi lavori visivi in rapporto alla scena teatrale e musicale ma soprattutto è vicino al jazz dallo stesso momento in cui ha iniziato a fotografare.
L’amicizia con Pomigliano Jazz è iniziata nel 2006, come ospite del Festival insieme a Silvia Lelli e Stefano Battaglia, con il progetto “Note Sparse”, basato sullâ??interazione tra video e pianoforte solo.
Al Festival 2007 ha invece presentato LIFE-SIZE-ACTS, installazione fotografica prodotta da Pomigliano Jazz e Novara Jazz ed ospitata presso il Museo della Memoria. L’installazione raccoglieva 27 composizioni con ritratti a grandezza naturale di protagonisti della musica improvvisata radicale, facendole dialogare con il mix musicale realizzato da Dj Spooky con frammenti sonori dei musicisti immortalati.
Al Festival 2008 è stato ospite dell’Orchestra Napoletana di Jazz con una serie di video-proiezioni tematiche che hanno interagito con alcuni brani del concerto e sulle quali hanno improvvisato in assolo, tra gli altri, la voce di Maria Pia De Vito ed il sax di Mario Raja.
Per il Festival 2009, oltre alle incursioni video-musicali improWYSIWYG durante i concerti, Roberto Masotti contribuisce alla mostra “Linea di Produzione” con alcuni video ritratti che che si inseriscono nel solco di LIFE-SIZE-ACTS, opera aperta e in continuo divenire.
E proprio da nuove session fotografiche per LIFE-SIZE-ACTS, parte delle quali realizzate a Pomigliano, provengono le immagini che vanno a comporre il poster del Festival 2009, in vendita presso gli stand dell’Associazione Pomigliano Jazz. Anche la composizione del poster, inoltre, è riprodotta in grande scala nella mostra “Linea di produzione”.
Francesco MARZIANI
Mariano BELLOPEDE
Franco PICCINNO
solo piano
Nel segno dell’interazione tra linguaggi musicali e linguaggi visivi, forte caratterizzazione del Festival 2009, tre giovani pianisti campani aprono le serate della quattordicesima edizione con improvvisazioni di solo piano che “sonorizzano” alcuni filmati proiettati sugli schermi del Palco Centrale.
Francesco Marziani, molto attivo sulla scena jazz partenopea, ha già ricevuto diversi importanti riconoscimenti, tra cui il premio come miglior talento nel concorso Baronissi Jazz Winter Edition 2006 ed il rinomato premio internazionale Massimo Urbani per giovani talenti jazz. E’ inoltre vincitore di una prestigiosa borsa di studio per la Berklee School, ottenuta durante i corsi estivi di Umbria Jazz ’07, e vincitore del Premio Jimmy Woode come miglior pianista, consegnato dalle mani di Kenny Barron.
Mariano Bellopede, al pianoforte dall’età di nove anni, diplomato a pieni voti nei conservatori di Benevento e Napoli, ha ottenuto diversi premi e borse di studio in concorsi nazionali ed internazionali sia come solista sia in duo col flautista Carmine Marigliano.
Suona inoltre per compagnie teatrali in numerosi teatri italiani, lavorando, tra gli altri, con artisti del calibro di Peppe Barra ed Enzo Moscato.
Incide due dischi con l’IS JAZZ ENSEMBLE, con cui partecipa a vari festival italiani, e uno nel 2008, “Viaggio in duo”, con Carmine Marigliano.
Franco Piccinno, originario di Pomigliano d’Arco, ha diviso recentemente la sua attività artistica tra Londra, Parigi e Barcellona. Si esibisce costantemente in Europa, Stati Uniti e Giappone sia come solista che come sideman, speso insieme al trombettista norvegese Audun Waage, con il quale ha registrato a Londra un cd in quartetto dal titolo “Bank of No Land”. Nella sua discografia anche “Lisboa”, con la band portoghese Politonìa, “Neapolis”, con il clarinettista partenopeo Luca Luciano, e “Lunare”, il suo debut album, in trio con La Pusata e Vigorito, inciso per Itinera e presentato a Pomigliano Jazz Festival 2005. Tra le prossime uscite di Itinera c’è anche un suo disco in solo piano.