Kullhammar quartet: l’antico si fa postmoderno
Secondo appuntamento con le Guide di Sound Contest: Angelo Sciaudone ci presenta Jonas Kullhammar e il suo quartetto, in programma sabato 17 luglio nella quindicesima edizione di Pomigliano Jazz Festival.
Toccherà al giovane sassofonista svedese Jonas Kullhammar aprire la seconda serata del Pomigliano Jazz Festival 2010. Uno dei migliori talenti della fertile scena nordeuropea si esibirà col suo quartetto: Torbjorn Gulz al piano, Ole Morten Vagan al basso e Jonas Holgersson alla batteria. Formazione affermata da subito come uno dei più sensazionali gruppi di jazz in Svezia grazie alla propria superba energia e all’incredibile interazione tra i musicisti.
Il trentenne sassofonista, compositore e produttore Jonas Kullhammar appartiene all’elite della scena giovanile svedese. Nel 1998 ha formato il suo quartetto (JKQ) con Gulz al pianoforte, Zetterberg al basso ed Holgersson alla batteria. Nel 2000 ha realizzato il suo primo debutto discografico autoprodotto, “Salut”, che è stato premiato dalla Sweden Radio come migliore novità dell’anno. Il successo è proseguito con “The Soul of Jonas Kullhammar”, anch’esso autoprodotto, e nel 2003 con il terzo album, “Plays Loud For The People”, che ha ricevuto un ottimo consenso dalla critica e la nomination per la Swedish Grammy Award. Kullhammar ha inoltre ricevuto il premio Django D’or e lo Sweden Radio’s Jazz Cat come migliore musicista jazz in Svezia per due anni di fila, oltre che il premio come miglior gruppo dell’anno. Il quarto CD del gruppo, nel 2005, “Snake City North”, è anche il titolo di una collaborazione con la Norrbotten Big Band. E’ del 2006 il quinto album, “Son Of A Drummer”.
Il premiato Jonas Kullhammar Quartet si è esibito in numerosi concerti sia in Svezia che in altri paesi come Canada, Stati Uniti, Scozia, Cina. La band ha raccolto di recente dalla critica internazionale sempre maggiori consensi, anche in relazione all’ultimo tour realizzato in Giappone. I numerosi album registrati contengono composizioni originali che portano la firma dei diversi componenti del quartetto. Un sound moderno, una musica melodica ed immaginativa che trasporta il feeling del Jazz anni Sessanta dentro le atmosfere del Ventunesimo Secolo.
L’ultimo lavoro discografico del Jonas Kullhammar Quartet, “Fran och med herr Jonas Kullhammar”, pubblicato nel 2010 dall’etichetta svedese Moserobie (etichetta con la quale Kullhammar vanta una lunga collaborazione), è un’altra esuberante incursione dentro il mondo post-bop del suo virtuoso sassofonista. Seguendo il precedente lavoro, dal titolo “The Half Naked Truth” (Moserobie, 2009), che riassume dieci anni di suonare insieme della formazione, questo lavoro offre ancora una volta una ragguardevole prova dello swing energico e della natura spiritosa e creativa della musica del quartetto di Kullhammar. Tutta la passione per la musica di Coltrane (ma non si tratta qui di mera imitazione) cui si aggiunge un’iniezione di vita scandinava da parte di questi talentuosi musicisti.
Kullhammar si rivela un musicista e un compositore completo, paragonato da certa critica a Sonny Rollins per le scelte stilistiche e per lo spirito che lo contraddistingue.