Mike Stern

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E’ considerato uno dei più grandi chitarristi jazz della sua generazione, Mike Stern ha la capacità unica di suonare con la finezza e il lirismo di Jim Hall, lo swing trainante di Wes Montgomery e l’attacco turbolento e overdrive di Jimi Hendrix. Cresciuto nell’area di Washington D.C., si fa le ossa sotto l’ala protettiva di musicisti del calibro di Miles Davis, Billy Cobham, i fratelli Brecker, Jaco Pastorius, Steps Ahead, David Sanborn, Blood, Sweat & Tears, Joe Henderson e la famosa band Four Generations of Miles. Nato a Boston nel 1953, inizia a suonare la chitarra all’età di 12 anni, influenzato da artisti come B.B. King, Jimi Hendrix, Eric Clapton, Bill Evans, Mc Coy Tyner, John Coltrane, Wes Montgomery, Sonny Rollins, e chiaramente Miles Davis. Durante il periodo passato alla Berkley School di Boston, Mike studia con Pat Metheny e Mick Goodrick. Proprio Metheny lo raccomanda a Bobby Colomby, il quale era in cerca di un sostituto nella sua band, i Blood, Sweat & Tears. Nel 1978 incontra Billy Cobham, con il quale passa un anno culminato in una lunga serie di esibizioni. Una sera, con grande stupore di tutti quanti, Miles Davis andò ad ascoltare Mike. Davis usciva da un periodo di auto-esclusione dalla scena musicale, e i preparativi per il suo rientro erano seguiti dalla stampa come un vero e proprio evento. Fu così che nell’81 Miles Davis gli offrì un ingaggio, che si rivelò molto importante per la crescita musicale dell’artista statunitense. I tre anni passati al fianco del grande trombettista sono per Stern un’esperienza impossibile da descrivere. Ha assorbito moltissimo, imparando tanto. Incide con lui tre album – Man with the horn, Star People e We Want Miles. Nel 1983 il suo cammino si incrocia con quello di Jaco Pastorius, con cui compie un tour tra l’83 e l’84, prima di tornare, l’anno successivo (1985), nella band di Davis per un ultimo lunghissimo tour. Nel 1986 Stern compie un tour con David Sanborn e successivamente entra a far parte degli Steps Ahead, nel loro periodo più elettrico. E’ anche l’anno del suo debutto discografico, Upside Downside, a cui partecipano molti dei musicisti con cui Stern ha collaborato fino a quel momento. Con Michael Brecker condivide il palco anche con il quintetto di quest’ultimo, con cui incide uno dei migliori cd del sassofonista, Don’t try this at home. Nel 1989 stringe un’altra importante collaborazione professionale ed umana, quella con il sassofonista Bob Berg (anche lui passato per la corte di Miles Davis), che si concretizza nella Stern/Berg Superband, di cui facevano parte anche il bassista Lincoln Goines ed il batterista Dennis Chambers e con la quale compie un fortunatissimo tour mondiale. Gli anni Novanta segnano una prolifica attività discografica per il chitarrista staunitense, che spazia dal jazz classico alla fusion di classe, inanellando una serie di fortunati album, tre dei quali verranno nominati anche per i Grammy Award (Is what it is – 1994, Between the lines – 1996, Voices – 2001). Guitar Player Magazine, una delle riviste più importanti di settore, lo nomina come miglior chitarrista nel 1993.

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