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Napoli-Bahia andata e ritorno con Arto Lindsay

Guide di Sound Contest: Maurizio Spennato ci introduce al super concerto di stasera dell’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja con Arto Lindsay, Raiz, martux_m e Marivaldo. Una produzione di Pomigliano Jazz, in esclusiva per la quindicesima edizione del Festival.

ONJ ORCHESTRA NAPOLETANA DI JAZZ – Da Napoli a Bahia con ARTO LINDSAY

L’ONJ, l’Orchestra Napoletana di Jazz, è un elemento di eccellenza e punto di forza, una specie di “fiore all’occhiello”, di cui Pomigliano Jazz può, a giusta ragione, farsi vanto.

Nasce dall’unione di un folto gruppo di musicisti che gravitano nel bacino campano, professionisti e artisti di valore che, al di là delle proprie individualità  artistiche, mettono in gioco le proprie capacità  per formare un ensemble molto originale e variegato, che si confronta senza difficoltà  con i più svariati generi musicali. Il tutto sotto la guida attenta e “amorevole” del maestro Mario Raja, che cura gli arrangiamenti e coordina il gruppo di “esuberanti” fuori classe.
“Per me è una cosa molto divertente – esordisce il maestro Mario Raja – ho sempre l’onore e la gioia di suonare con questi musicisti formidabili e i musicisti suonano con piacere tra di loro. Poi, tra persone intelligenti, ci si mette volentieri un po’ da parte per fare musica insieme ed io penso di far suonare un po’ tutti per evidenziare anche le individualità.

Con questa logica, anno dopo anno, l’Orchestra si è misurata con molti grandi interpreti di valenza internazionale e contemporaneamente con i musicisti più eterogenei del panorama pop napoletano, provocando accurate contaminazioni del proprio background mediterraneo con quello dei propri ospiti conterranei con le sonorità  d’oltreoceano e, più in generale, con le culture musicali di ogni parte del mondo.

Quest’anno è la volta di Arto Lindsay, un musicista sperimentatore brasiliano veramente molto originale. “E’ un progetto molto interessante, sono molto emozionato e divertito – racconta Raja con entusiasmo – ho conosciuto Arto Lindsay perché è passato da Roma due settimane fa…  è una persona squisita, molto disponibile anche dal punto di vista progettuale, e quindi abbiamo gettato le basi della collaborazione; lui ha una doppia anima, da un lato di sobillatore musicale e dall’altro di produttore intelligente, e abbiamo individuato una serie di pezzi su cui lavorare.”

Chiediamo qualche anticipazione sul progetto Raja-Lindsay per Pomigliano.
“Ci saranno abbinamenti improbabili, un brano di Marvin Gaye, “Accarazzame” di Pino Calvi, qualche pezzo di Arto…
Poi ci sarà  Maurizio Martusciello con le sue performance elettroniche che darà  anche un taglio un po’ particolare, e poi c’e’ Raiz, che è ormai di fatto un ospite fisso. E ancora ci sarà Marivaldo, un percussionista che collabora da tempo con Arto. Poi Arto ha anche una dimensione di chitarrista ricco di effetti e ci costringerà  ad incamminarci su terreni un po’ diversi dai soliti.”

La forza dell’Orchestra sta nella capacità  di contaminarsi ed innovarsi in una costante opera di evoluzione e maturazione.
“Il mio idolo è Duke Ellington e la grande lezione di questo musicista è di non scrivere senza sapere per chi si scrive. Quindi io, finché posso, cerco di adattarmi ai musicisti e scrivere quello che a loro piace suonare e credo di riuscire a valorizzare le individualità  e personalità  di ciascuno. Il repertorio viene di conseguenza, questa volta l’abbiamo concordato anche con Arto Lindsay, ma di solito ci sono pezzi dei musicisti dell’Orchestra, di Marco Sannini, di Marco Zurzolo, comunque brani che si possono adattare alle circostanze.”

Sappiamo che Mario Raja, dietro la veste di direttore dell’ONJ, nasconde un animo di sassofonista valente e appassionato. “Distinguo bene le due attività; ovviamente suonare è la cosa più divertente che c’é ma, quando lavoro con l’Orchestra, metto da parte questa cosa oppure, se è possibile, mi ritaglio un piccolo spazio per me. Ma poi, “suonare l’orchestra”, è quasi come suonare il sassofono, anzi di più, perché non potrei fare da solo tutto quello che posso fare con l’Orchestra. E poi quando si sta bene insieme e ci si diverte va sempre tutto bene.”

Cerchiamo di strappare qualche altra anticipazione ma stavolta Raja è impenetrabile: “Beh… lasciamo anche un po’ di suspense… poi confesso che qualche sorpresa ci sarà  anche per me, e verrà  fuori dalle prove… e poi lasciamo anche un po’ di spazio per l’improvvisazione”.


ARTO LINDSAY: da Bahia a Napoli…

Arto Lindsay, americano di nascita ma naturalizzato brasiliano, rappresenta un modo decisamente diverso ed inusuale di conciliare linee stilistiche ed elementi culturali anche molto differenti tra loro.
Ha saputo creare un proprio stile originale ed inconfondibile raccogliendo le sonorità  derivate dal jazz dei filoni nordamericani, conciliando le culture musicali brasiliane – quella popolare delle origini con quella della bossa e del jazz, scaturite dalla rivoluzione promossa da Jobim alla fine degli anni ’50 – le sue trovate originali ed il modo del tutto personale con cui suona la chitarra, il modello di assoluta essenzialità  del suo modo di cantare. Che incarna il cantante di bossa nova da manuale, paradossalmente rispecchiato anche nell’essenzialità  del suo aspetto fisico.
Insomma, un complesso e sorprendente sperimentatore com’è confermato, semmai ce ne fosse bisogno, dal fatto che un suo produttore della prima ora fu quel tale Brian Eno, noto per il rigoroso anticonformismo dei suoi interessi.
Le attenzioni artistiche giovanili di Lindsay, prima di approdare prevalentemente sul dominio musicale, hanno spaziato tra le arti visuali e la scrittura, costruendo nel suo bagaglio espressivo le fondamenta di un artista completo e sfaccettato.
Tra gli interessi e collaborazioni in campo artistico-visuale spicca la collaborazione con l’artista canadese Rodney Graham nella parte musicale di un’installazione in una galleria di New York.
E sono neppure mancate sue apparizioni, in veste di attore, in produzioni cinematografiche anche di grande successo, come in “Cercasi Susan Disperatamente”, oppure come chitarrista nel film sugli artisti di strada Downtown 81.
Lindsay non ha comunque disdegnato di confrontarsi, nelle sue composizioni, con i canoni classici della musica Brasiliana, firmando collaborazioni con Marisa Monte, Caetano Veloso, Gal Costa, Tom Zé e molti altri, come col punk-jazz dei Lounge Lizards, oppure con elementi di musica elettronica.
Non meraviglia quindi certamente incontrarlo al Pomigliano Jazz Festival, accompagnato dal percussionista Marivaldo, ospite dell’Orchestra Napoletana di Jazz, al fianco del Maestro Mario Raja, confrontarsi con personaggi profondamente diversi come Raiz e martux_m, alla ricerca del modo di realizzare nuove esperienze e suscitare nuove emozioni. E’ venuto da Bahia a Napoli per partecipare al progetto intitolato Da Napoli a Bahia… per cos’altro, se no?

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