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ONJ – ORCHESTRA NAPOLETANA DI JAZZ CONCERTO PER RINO ZURZOLO

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Vedi la musica come mi ha ridotto …Stasera mi sento così, come quest’uomo che parla al suo sax…solo, tra i miei ricordi…vecchi e nuovi…la musica mi ha dato e mi ha preso… oggi guardandomi negli occhi mi hai detto: guarda la musica come mi ha ridotto… e io ho capito il tuo messaggio… quanto è stato duro questo nostro percorso e chissà cosa ancora ci aspetta… sempre soli con le nostre convinzioni e soli nelle nostre scelte senza seguire mai una moda… noi naviganti di un mare senza orizzonte…noi che abbiamo creduto e ancora ci crediamo… tutta colpa della musica… vedi come mi ha ridotto…quanto amore ho provato per te e quanto ne provo ancora e mai smetterò…ti amo… ho capito il tuo messaggio ho capito cosa intendi ora ascoltiamo Bach suonato da Glenn Gould… cazzo quanto è bravo Glenn Gould…vedi la musica come mi ha ridotto…ma senza musica sarebbe stato tutto inutile… timidi come siamo nn ci sarebbe stato spazio per due sognatori … si… ma vedi la musica come mi ha ridotto…lo so è stato il rifugio più semplice, l’alibi più dolce, la trasgressione più violenta, il momento di tornare a casa, la donna perfetta, l’amico che nn tradisce,l’alibi perfetto…non abbiamo fatto altro che prenderci per il culo da soli, utilizzando l’alibi della musica per non affrontare il problema….si… ma cosa ho fatto di male? [Marco Zurzolo]

 

A due anni dalla scomparsa del contrabbassista Rino Zurzolo il Pomigliano Jazz in Campania lo ricorda attraverso una produzione speciale. Il mood musicale dello storico contrabbassista di Pino Daniele sarà interpretato dall’Orchestra Napoletana di Jazz, diretta da Mario Raja, alla quale si affiancheranno una serie di ospiti. Oltre ai fratelli Francesca e Marco, sul palco anche la moglie e flautista Valentina Crimaldi, la sassofonista Gabriella Grossi, il chitarrista Antonio Onorato, il trombettista Giovanni Amato, il sassofonista Gavino Murgia, il Quartetto Flegreo e il percussionista Mino Cinelu.

La formazione jazzistica, la musica classica, la passione per i suoni mediterranei e gli anni al fianco di Pino Daniele. Nel repertorio riarrangiato dal maestro Mario Raja si racconterà l’universo musicale di Rino Zurzolo. Attraverso alcune sue composizioni: “Flou”, “Vicaria” e “Encanto” e ancora la tradizione con due nuovi arrangiamenti del “Canto delle lavandaie” e della “Tarantella segreta”, passando per Pino Daniele con “Anna verrà” e “Lazzari felici” nata proprio in casa Zurzolo. E poi il free jazz di Archie Shepp.

Secondo di quattro fratelli, Rino Zurzolo nacque in una famiglia in cui la musica era di casa. Come ricorda il fratello Marco, fu il fratello maggiore (Vito) un giorno a sabotare per gioco la la chitarra di Rino – avuta in regalo dal padre – togliendo due corde, e il futuro bassista fu sedotto dalle sonorità di quello strumento monco. Il padre incoraggiò la tendenza musicale dei figli, e a Rino regalò un contrabbasso spingendolo allo studio accademico.

Iscrittosi al conservatorio napoletano di San Pietro a Majella, Rino Zurzolo assistette a una rappresentazione al Teatro San Carlo, e perciò iniziò a usare lo strumento per studiare le armonie dei madrigali e il contrappunto di Bach; ma presto l’interesse del giovane musicista virò verso il jazz e la musica fusion.

A soli tredici anni fu reclutato in un gruppo di nuova formazione, i Batracomiomachia. Lì venne a contatto con altri ragazzi napoletani che facevano musica: i membri del complesso erano Enzo Avitabile, Rosario Jermano, Paolo Raffone e Pino Daniele. L’esperienza gli servì anche per entrare nel’ambiente musicale partenopeo, in cui spiccavano in quel periodo Edoardo Bennato, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Corrado Rustici, gli Osanna e Napoli Centrale.

Nel 1974, insieme a Raffone e Avitabile si unì al gruppo progressive Città Frontale, in cui militavano anche Lino Vairetti, Gianni Guarracino e Massimo Guarino. Si ricongiunse con Jermano e Avitabile quando nel 1977 fu convocato a far parte della formazione che avrebbe inciso “Terra Mia”, il primo disco solista di Pino Daniele in cui fece la comparsa anche il tastierista Ernesto Vitolo.

Zurzolo seguì Daniele in sala di registrazione per alcune produzioni di fine anni Settanta e della prima metà degli anni Ottanta, familiarizzando con artisti locali e stelle internazionali. Fu a fianco di James Senese, Karl Potter e i vecchi compagni nell’album Pino Daniele; insieme a Tony Esposito, Tullio De Piscopo e Joe Amoruso in “Vai mo’”; con Alphonso Johnson, Naná Vasconcelos e Mel Collins in “Musicante”; insieme al fratello Marco, con Steve Gadd, Mino Cinelu e Gato Barbieri in “Ferryboat”.

Contemporaneamente, dopo aver conseguito il diploma di conservatorio, nel triennio 1981-83 seguì i corsi di perfezionamento sotto la guida del maestro Franco Petracchi, e acquisì quella versatilità che gli permise di dedicarsi anche ad altri linguaggi musicali. Fu il fondatore dell’ensemble Rino Zurzolo Jazz da camera, con il quale emerge la sua doppia inclinazione musicale verso sonorità jazz e musica classica. Quest’ultima sarebbe stata coltivata attraverso la sua partecipazione alle attività dell’orchestra della Rai di Napoli Alessandro Scarlatti.

Oltre alle collaborazioni con Pino Daniele e con i musicisti che questi radunò per le sue incisioni, Zurzolo fu sul palco o in sala di incisione insieme a Chet Baker, Don Cherry, Billy Cobham, Vladimir Denissenkov, Toots Thielemans, Trilok Gurtu, Bob Berg e tanti altri. L’artista suonò anche a supporto di cantanti italiani, fra i quali Giorgio Gaber, Goran Kuzminac, Roberto Murolo, Nino Buonocore, Mia Martini, Enzo Gragnaniello, Giorgia, Gino Paoli e musicisti come Riccardo Zappa.

Nel 1990, attraverso un referendum indetto dalla rivista musicale Guitar Club, Rino Zurzolo fu indicato il miglior contrabbassista italiano. Nello stesso anno pubblicò il suo primo album, “Fuorlovado”, che ebbe un buon successo di critica e una positiva accoglienza del pubblico. Il secondo lavoro è del 1994 e si intitola “Rua Catalana”, e quattro anni dopo è la volta di “Alchimusa”, caratterizzata dalla presenza di sonorità sudamericane.

Dopo quindici anni dalle ultime collaborazioni riapparve assieme a Pino Daniele nel disco del 2001 “Medina”, e nel 2008 si riunì alla storica banda assieme a Pino Daniele, James Senese, Tullio De Piscopo, Joe Amoruso e Tony Esposito. Il 2003 è l’anno della produzione di “Wunderkammer”, che include i frutti dell’itinerario musicale di Zurzolo fra musica da camera e jazz. Il 2014 vede la pubblicazione dell’album live che ritrae l’artista napoletano con il suo gruppo nel concerto tenuto il 30 giugno 2012 al Castel Sant’Elmo di Napoli.

 

FORMAZIONE ORCHESTRA NAPOLETANA DI JAZZ

Mario Raja – direzione, arrangiamenti
Matteo Franza, Nicola Coppola,  Peppe Fiscale, Giovanni Amato – tromba
Alessandro Tedesco, Raffaele Carotenuto – trombone
Gabriel Marciano – sassofono contralto
Giulio Martino, Enzo Nini – sassofono tenore
Nicola Rando – sassofono baritono
Francesco Nastro – pianoforte
Vittorio Riva – batteria
Antonio De Luise – contrabbasso e basso elettrico

OSPITI

Francesca Zurzolo – voce
Marco Zurzolo – sassofono
Valentina Crimaldi – flauto
Mino Cinelu – percussioni
Gavino Murgia – sassofono e voce
Antonio Onorato – chitarra
Giovanni Amato – tromba
Gabriella Grossi – sassofono
Quartetto Flegreo – Fabiana Sirigu, Velichko Ganna Leonidivna (violino); Luigi Tufano (viola); Marco Pescosolido (violoncello)

5 Settembre | Pomigliano, Teatro Gloria | dalle ore 21.00

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