Fedele ai suoi obiettivi di divulgazione e pari accesso alla cultura, Pomigliano Jazz propone non solo concerti ma anche GUIDE all’ascolto del jazz, WORKSHOP per musicisti, CORSI di alta formazione, LABORATORI per bambini e SEMINARI di educazione al ritmo.
GUIDE ALL’ASCOLTO
Le Guide all’ascolto sono veri e propri seminari di storia del jazz che si articolano in discussioni, analisi di brani musicali, live performance e incontri.
Gratuite e aperte a tutti, le Guide coinvolgono critici specializzati e musicisti.
Dal 2004 sono dirette dal giornalista Pietro Mazzone e dal pianista e compositore Francesco Nastro.
Le Guide si tengono solitamente in occasione del Festival ma nel corso degli anni hanno interessato anche istituti scolastici, enti pubblici e associazioni.
A partire dal 2009, inoltre, le Guide trovano una loro ideale estensione sul web con articoli e speciali dedicati agli ospiti e alle produzioni del Festival.
Guide Festival 2012
Guide Festival 2011
Guide Festival 2010
Guide Festival 2009
Guide Festival 2008
Guide Festival 2007
Guide Festival 2006
Guide Festival 2005
Guide Festival 2004
Guide on line
Guide per le Scuole - 2000/2004
I primi seminari si tengono dal 22 al 30 gennaio 2000 e rientrano nella programmazione di Pomigliano Jazz Winter. Pieranunzi, Gatto, Pietropaoli, Bollani, Giammarco, Nastro, Deidda, Sferra, Di Sabatino: questi i musicisti che in tale occasione raccontano il jazz con suoni e parole.
Dal 2001, la programmazione dei seminari nelle scuole cittadine diventa annuale e coinvolge una lunga serie di musicisti campani. Il coordinamento è affidato a Francesco Nastro. I seminari mirano a far conoscere l’evoluzione del jazz, la carica culturale di cui è portatore, la sua influenza sulla musica contemporanea, le peculiarità della pratica jazzistica. Ogni argomento è affrontato tramite incontri propedeutici con giornalisti specializzati, attraverso ascolti, live performance, discussioni con i musicisti e con l’ausilio di audiovisivi e dispense di accompagnamento.
Guide per over 55 - 2005/2006
WORKSHOP
Il Trio Jazz - 2012
Il workshop registra l’entusiastica partecipazione di oltre 50 musicisti.
Registrare il Jazz - 2011
Il workshop organizzato da Franco Cleopatra si è tenuto nelle giornate del 10, 11 e 12 settembre presso lo studio di registrazione Magic Box di Pomigliano d’Arco.
I partecipanti sono stati coinvolti in una sessione di registrazione con musicisti jazz professionisti ed hanno avuto modo di assistere a tutte le fasi della produzione musicale dal setup dei microfoni al missaggio e mastering finale.
Is Jazz Ensemble - 2005/2006
L’esperienza dell’Is Jazz Ensemble si ripete anche in occasione del Festival 2006.
Ai moduli del Corso, ai seminari specialistici ed al concerto finale partecipano anche due studenti tunisini, grazie a due borse di studio messe a disposizione dall’Associazione Pomigliano Jazz, l’Ismez e il Cmam (Centro delle Musiche Arabe e Mediterranee) di Sidi Bou Said (Tunisia), nell’ambito di una partnership internazionale. E’ la stessa partnership a riportare al Festival, nel corpo docenti dei seminari e tra i solisti del concerto, anche il chitarrista tunisino Fawzi Chekili, che va ad affiancare Famoudou Don Moye e Kirk Lightsey. Ed è proprio in virtù di questa collaborazione che l’Ismez sceglie l’Africa come tema dei moduli didattici e del concerto del 15 luglio.
CORSI DI ALTA FORMAZIONE
Pomigliano Jazz guarda anche all’alta formazione.
Una prima positiva esperienza si tiene nel 2007, con l’Associazione Pomigliano Jazz impegnata nell’organizzazione di un Master in “Management degli eventi e dei prodotti musicali, teatrali e cinematografici”, finanziato dal Fondo Sociale Europeo attraverso il POR Campania. Si tratta di un corso di alta formazione per 15 figure professionali dei settori della musica e della cultura ed è realizzato con alcuni professori ed esperti dell’Università Federico II di Napoli. Nell’attuazione del Corso, inoltre, l’Associazione si avvale della collaborazione di vari partner, tra cui Egea, nota casa discografica di Perugia, la società di comunicazione HUB ed il Teatro Mercadante di Napoli.
LABORATORI PER BAMBINI
L’esperienza dei laboratori creativi per bambini ha inizio nel 2004 con l’applauditissimo laboratorio “A Bao A Qu”.
A partire dal 2005, in occasione della decima edizione del Festival, l’attività dei laboratori creativi entra in modo stabile nella programmazione del Festival con il percorso “L’Arte che suona”.
Coordinati da Elena Ceravolo, esperta in didattica dell’arte contemporanea, i laboratori “L’Arte che suona” sono basati sull’interazione tra differenti linguaggi artistici e coinvolgono sia istituzioni scolastiche che associazioni del territorio.
Nutrire l’immaginazione e la creatività, far percepire la possibilità di molteplici punti di vista, avvicinare i bambini alla musica in modo naturale: sono queste le principali finalità di questi originali laboratori.
L'Arte che suona 2012
L'Arte che suona 2011
L'Arte che suona 2010
L'Arte che suona 2009
L'Arte che suona 2008
L'Arte che suona 2007
L'Arte che suona 2006
L'Arte che suona 2005
Il percorso didattico previsto si fonda sulla contaminazione dei linguaggi artistici di musica, scultura e pittura.
Nel Parco Pubblico di Pomigliano d’Arco, sulle note del jazz, i bambini si cimentano nell’invenzione e nella costruzione di “sculture sonore”: smembrando ed assemblando oggetti d’uso quotidiano, sono realizzate fantasiose sculture che possano fungere anche da strumenti musicali. La musica jazz serve da ispirazione anche per composizioni pittoriche istintive ed improvvisate: i movimenti musicali diventano movimenti di colore, il colore diventa segno.
A Bao A Qu - 2004
EDUCAZIONE AL RITMO
Il primo esperimento di educazione al ritmo proposto da Pomigliano Jazz è un seminario di percussioni che si tiene dal 10 al 15 luglio 2001, nel periodo della sesta edizione del Festival, presso la scuola dell’Infanzia Duchessa D’Aosta di Pomigliano d’Arco. Il seminario è rivolto ai bambini delle scuole elementari e medie ed ha come insegnante d’eccezione Famoudou Don Moye, il geniale percussionista e batterista dell’Art Ensemble of Chicago e di diverse altre formazioni.
Nel marzo 2002, nasce invece il Laboratorio di educazione al ritmo, affidato a Maurizio Capone, l’estroso percussionista partenopeo leader e fondatore dei Bungt e Bangt. Il Laboratorio ha per tema le possibilità musicali offerte da materiali comuni ed oggetti di scarto e coinvolge 35 studenti dell’Istituto Comprensivo Pomigliano 2, all’interno del Parco Partenope, una periferia disagiata della città di Pomigliano d’Arco
Dal 2003 al 2005, i seminari di percussioni sono inseriti nella programmazione del Laboratorio come momenti di approfondimento. A Don Moye si affiancano come insegnanti lo stesso Capone e Baba Sissoko, abilissimo musicista del Mali e portavoce della cultura Djeli.