Un progetto particolarmente interessante che scaturisce da un’indagine critica del linguaggio musicale del madrigalista Carlo Gesualdo, eccelso compositore lucano di musica polifonica e sacra. Un’analisi profonda dei pregevoli contenuti presenti nel VI libro dei Madrigali, sia dal punto di vista cognitivo che estetico. Non si tratta, però, di un lavoro di riscrittura creativa, tantomeno di nuovi arrangiamenti. I brani sono ideati come autentiche composizioni originali che traggono ispirazione da quei tratti linguistici e da quell’impatto emozionale, come un sorta di concept album degli anni settanta.
Carlo Gesualdo da Venosa è stato parte integrante della vita di Francesco D’Errico, sin dall’infanzia. Basti pensare che suo padre è nato proprio a Gesualdo, un paese della provincia di Avellino che conta poco più di tremila anime, in cui ha vissuto nei primi anni del 1600 il madrigalista e visitato successivamente da Igor Stravinsky, fortemente interessato a quel linguaggio ancora oggi molto sorprendente. Il jazzista e compositore partenopeo ha studiato per alcuni mesi il VI libro dei Madrigali e dall’incrocio della metrica dei testi e delle relazioni fraseologiche, intervallari, ha elaborato frammenti di musica su quei lavori, con l’intento di riprodurre quelle attitudini musicali sotto un’altra veste. D’Errico prende spunto da alcuni determinati contenuti espressi da Gesualdo per poi destrutturarli e stravolgerli totalmente attraverso un piglio contemporaneo, servendosi degli strumenti della scrittura e delle pratiche improvvisative dei giorni nostri. La filosofia musicale dell’autore di questo singolare progetto è multiforme, poiché abbraccia svariati stilemi come il jazz tradizionale, la musica eurocolta e l’improvvisazione contemporanea.
Non a caso Francesco D’Errico, oltre che attivissimo in verte di concertista, è docente presso il conservatorio Carlo Gesualdo di Potenza, collabora con il conservatorio di Napoli e con quello di Cosenza. Altro aspetto rimarchevole da didatta è quello legato a incontri e seminari sulla filosofia della musica in Italia e all’estero, come nel caso della Sorbonne di Parigi o dei progetti con l’ ISMEZ (Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale del Mezzogiorno). Grazie alla sua sconfinata poliedricità ha avuto la possibilità di collaborare in ambiti non solo strettamente jazzistici, ma anche in progetti di poesia, danza e teatro.
Giovedì 3 agosto, con il suo quintetto che comprende Giulio Martino (sassofoni), Antonio Iasevoli (chitarra), Marco De Tilla (contrabbasso) e Dario Guidobaldi (batteria), sarà ospite della XXII edizione del Pomigliano Jazz In Campania, all’Anfiteatro romano di Avella, in apertura al concerto di Gregory Porter. Dal vivo, presenterà in anteprima il nuovo progetto discografico edito da Itinera, ispirato dalla figura del Principe di Venosa, dal titolo Gesualdo N41° 00′ 21″ E15°04’12”.
Giulio Martino sassofoni
Francesco D’Errico pianoforte ed elettronica
Antonio Iasevoli chitarra
Marco De Tilla contrabbasso
Dario Guidobaldi batteria
FRANCESCO D’ERRICO Quintet | Gesualdo
Giovedì 3 agosto
Anfiteatro di Avella (AV)
Info ed evento Facebook