News

Enrico Merlin e Nico D’Alessio, sulle orme di Miles

Enrico Merlin e Nico D’Alessio, due chitarristi con un’attenzione particolare per uno dei personaggi più emblematici di tutta la storia del Jazz: Miles Davis.

La cosa viene da molto lontano, spiega Merlin. Da moltissimi anni mi occupo della musica di Davis, il che mi ha portato a tenere anche conferenze negli Stati Uniti insieme a Teo Macero e molti altri dell’entourage di Miles, a compilare la sua discografia completa, a suo tempo pubblicata anche nel sito della famiglia, a organizzare mostre multimediali a lui dedicate e a scrivere, in compagnia di Veniero Rizzardi, un libro su Miles Davis. Insomma, da musicista votato all’improvvisazione, anche informale, mi è stato inevitabile dedicare periodicamente dei progetti a uno dei musicisti a cui ho dedicato gran parte dei miei studi di musicologo.

Enrico Merlin opsite di Pomigliano Jazz 2013Enrico Merlin è un musicista “con una marcia in più”. Oltre a ripercorrere le orme lasciate da Miles Davis, in senso “solo” musicale, ricerca e ripesca con attenzione tra i dettagli storici, biografici e strettamente musicologici. Si divide quindi tra “musica suonata” e “storia”, andando ad approfondire puntigliosamente anche tra i risvolti umani e contestuali che influenzano composizioni e produzioni e come, al contrario, la musica stessa incide sulla vita personale dei musicisti.
Effettivamente, ritengo che l’artista contemporaneo debba muoversi su più fronti. In particolare la ricerca continua alimenta la nostra arte. Come potrebbe essere altrimenti in un mondo che vive di grandi contrasti, ma anche inevitabilmente si deve rapportare con l’abbattimento di barriere e cornici. Scrivere di musica è sempre stata una mia grande passione, ma anche raccontare la musica, soprattutto delle interconnessioni più strane e assurde che si muovono e vivono nel sottosuolo, fuori dal mondo del mainstream.

Nico D'Alessio ospite di Pomigliano Jazz 2013Nico D’Alessio, non tragga in inganno il cognome, perché di tutt’altra musica si tratta, è figlio d’arte. Grazie a suo padre, fin dall’età di 5 anni respira ritmo e armonia. Nasce infatti come batterista del gruppo di famiglia insieme ai suoi due fratelli calcando già i palchi della provincia. A 10 anni imbraccia definitivamente la chitarra.
La chitarra è stata ed è ancora il riparo, l’incontro con il mio spirito, racconta D’Alessio. Ho toccato diversi stili, dal pop al classico, dalla fusion al rock ma i miei studi si sono rivolti al jazz. Mi sono laureato e specializzato in chitarra jazz al conservatorio. Ho alle spalle circa 20 anni di tournee nazionali ed internazionali con diverse formazioni e progetti, con altrettanti sessioni in studio.

Il percorso artistico di Nico D’Alessio incrocia spesso anche l’impegno nel volontariato e nel sociale.
Organizzo, e sono presente come musicista, in manifestazioni dove la Musica serve di più: nella “Cucina in Oncologia” col Professor Gridelli, con l’associazione “La Sede dell’Estro”, in “La Befana con gli Anziani” e nel “Natale al Reparto di Pediatria”, con il Sert di Avellino, e ancora col Comune di Mercato San Severino abbiamo organizzato corsi gratuiti di strumento Jazz per persone meno agiate.

D’Alessio svolge anche un intensa attività didattica nelle accademie musicali private, nelle scuole statali e spesso diventa produttore dei suoi allievi che continuano, anche dopo il suo “start up”, a produrre musica e arte. Con Enrico Merlin ed il batterista Antonio Fusco organizza seminari sulla storia del jazz, tecnica strumentale, e cura tutti gli aspetti connessi all’argomento musica. Non si può certo dire che Nico non sia un personaggio aperto alle innovazioni e alle idee rivoluzionarie, in senso positivo, naturalmente, e pronto a mettersi in gioco.

Enrico Merlin alla chitarra classicaL’incontro di Enrico Merlin con Nico D’Alessio ha portato verso un sodalizio molto interessante che si concretizza oggi nell’omaggio a Miles, sul pizzico delle corde piuttosto che col fiato in un ottone, che i due portano quest’anno al Pomigliano Jazz Festival.

Ho avuto a fortuna di conoscere Nico alcuni anni fa – racconta Merlin – quando mi invitò per un ciclo di conferenze in Campania e un concerto proprio dedicato a Miles. Da subito mi ha colpito la sua personalità, la sua perizia strumentale e da lì è nata l’idea di mettere insieme un progetto che riprendesse la musica di Miles degli anni ‘70 e ‘80 e la declinasse in un’ottica soggettiva. Non si tratta infatti di un progetto che segue pedissequamente gli originali, anzi talvolta ne stravolge completamente il significato, mantenendone però la matrice che lo ha generato.

L’incontro nacque al Conservatorio di Salerno col Professor Sandro Deiddacontinua D’Alessio, e poi al Conservatorio di Avellino insieme al Professor Salvatore Santaniello. Qui scoccò la scintilla: immaginammo con Enrico un incontro mai avvenuto tra Miles e Hendrix e così … detto fatto. La nostra è una formazione inusuale in ambito jazz classico, due chitarre elettriche, batteria, basso e synth proprio perché abbiamo deciso di puntare tutto sulle chitarre che, da Jimi Hendrix in poi, è diventata lo strumento musicale più stravolto, vedi la chitarra midi, e l’oggetto di una evoluzione-rivoluzione sociale.

Non saranno solo Enrico e Nico a sviluppare il progetto, saranno accompagnati da altri validi compagni di viaggio caratterizzati da interessanti particolarità artistiche e originali caratteristiche di interazione.
Nel progetto Miles Davis Visions Exp , precisa D’Alessio, Enrico Merlin suona le chitarre ma governa anche laptop e live electronics, io suono le chitarre, ma curo anche live electronics e videomaking. Antonio Fusco, che sarà alla batteria, è un amico di infanzia, con cui quest’anno insieme ad Enrico curiamo gli arrangiamenti e la direzione del progetto. Da oltre 15 anni da buon campano si è trasferito al Nord e ha finalmente intensificato la sua attività musicale.
Ospite speciale è l’amico Antonio De Luise al basso che si aggiunge quest’anno al nostro progetto e speriamo che ci rimanga a lungo, dopo che mio fratello Giuseppe, anch’egli bassista e contrabbassista, ha dirottato i suoi interessi in altri progetti.

Antonio Fusco, interviene Merlin, è un batterista straordinario, capace di reindirizzare completamente la rotta prefissata attraverso sorprendenti giochi di incastri ritmici e dinamici. Antonio pensa sempre da musicista e non “solo” da batterista e credo che in questo stia uno dei punti di maggiore forza.

Quando si affronta un appuntamento impegnativo ciascuno fa riferimento alle proprie esperienze pregresse e riveste di aspettative la nuova avventura, soprattutto in termini di sviluppo ed evoluzione delle proprie capacità espressive e del proprio linguaggio musicale.
Nico D'Alessio alla chitarra Il passato è lo statuto del nostro trascorrere, – secondo Nico D’Alessio – noi esistiamo grazie alla storia, in questo caso musicale. Questa dovrebbe essere interiorizzata, rielaborata e sviluppata, domani noi saremo la “storia” per i posteri e penso proprio che Pomigliano ne farà parte in modo positivo. Vista l’impeccabile organizzazione e la vetrina che offre cercheremo una collaborazione longeva. Le manifestazioni come il Festival Jazz di Pomigliano sono un viario importante per il territorio e per i giovani talenti, inoltre l’arte, forse più di prima, oggi ha bisogno di luoghi ad hoc, dove esprimersi. Ho avuto modo in questi giorni di trascorrere diverse serate a Pomigliano città e sono rimasto entusiasta del lavoro svolto dal Sindaco, a tratti sembrava di essere “in Svizzera”.

Per me suonare nei Festival è sempre un’esperienza emozionante, interviene Merlin. Sono reduce dall’esperienza al Fringe Festival di Edimburgo dove si è stati in scena, in teatro, per 24 giorni di fila e ogni giorno vi erano diverse energie in gioco, rapporti con il pubblico sempre differenti. Per quanto mi riguarda, sul fronte delle proposte che mi piace portare nei Festival, c’è indubbiamente in primo piano la voglia di proporre cose che siano all’insegna della contemporaneità. Il riferirsi ai grandi del passato, come in questo caso, dovrebbe sempre essere soltanto un trampolino per il lancio di nuove idee, il più possibile personali e originali. In caso contrario si rischia la sclerotizzazione dei linguaggi e, inevitabilmente, il loro collasso.

I discorsi di Merlin e d’Alessio contribuiscono ad accrescere fortemente la curiosità nei riguardi del loro omaggio “originale” a Miles Davis: l’appuntamento è per il 20 settembre, al Parco delle Acque di Pomigliano d’Arco.

A cura di Maurizio Spennato – Soundcontest

Nico D’Alessio – Enrico Merlin “Miles Davis Visions Exp”
venerdì 20 settembre | ore 22:45
Parco delle Acque, Pomigliano d’Arco
ingresso gratuito

Share Button