Ritornano le Guide all’ascolto, in realtà veri e propri seminari di Storia del jazz, aggiornatissimi sotto il profilo critico ed estetico, puntuali e rigorosi nell’illustrazione delle prassi e delle tecniche della musica afro-americana. O perlomeno così una volta si diceva per non ripetere la parola jazz. Oggi, agli inizi del secondo decennio del ventunesimo secolo, il jazz è oramai un intero, vasto universo di linguaggi, un esperanto che abbraccia le più disparate etnie, che incrocia altri stili e altri discorsi musicali. Un melting pot, si sarebbe detto una ventina d’anni fa; o un crogiuolo di stili, proprio come accadeva a New Orleans più di un secolo fa, quando – più o meno – tutto cominciava.
Ed ecco allora il fil rouge, inaugurato lo scorso anno e rivelatosi così fertile di riflessioni da attraversare le tematiche anche di questa nuova edizione.
Semplicemente: il jazz così come è suonato e fruito oggi, con le trasformazioni e le mutazioni anche antropologiche che lo attraversano.
Due temi su tutti: i nuovi standards, che abbiamo voluto simboleggiare nel titolo della canzone di Nick Drake “Things behind the sun”, dalla bellezza veramente abbagliante; e le influenze della musica classica nel jazz. Un tema vasto e complesso, di quelli che fanno tremare le vene e i polsi, ma che nasce da esigenze ben precise: partecipare per credere. E però, con il Novecento ormai alle spalle, preso atto di ciò che il jazz mai più potrà essere, rimane la necessità di raccontare. Di rivivere il passato della nostra musica ripresentificandolo. Oltre ogni mitologia, perché la lezione dei grandi, delle pietre miliari del jazz, è stata forse proprio questa: mai voltarsi indietro, innovare ad ogni costo – è lo splendido paradosso del jazz -, per esprimere sempre più a fondo l’identità di questa musica. E così, a “ritratti” già presentati nelle scorse edizioni, uno se ne aggiunge quest’anno, dedicato, a novant’anni dalla nascita, a Wardell Gray.
Gratuite e senza requisiti di accesso, le guide si articolano in discussioni, analisi di brani musicali, live performance e incontri.
Dirette dal pianista Francesco Nastro e dal critico musicale Pietro Mazzone, le Guide si terranno nei giorni 9, 10 e 11 settembre, dalle ore 18 alle ore 20, presso la scuola Spazio Musica, in via Locatelli 73, nelle vicinanze del Parco Pubblico.
Le iscrizioni si fermeranno una volta raggiunto il numero massimo di 60 persone.
Ogni partecipante riceverà un attestato.
Programma
“Il jazz ai tempi del XXI secolo / 2°
venerdì 9 settembre – Things behind the sun. I nuovi standards.
con Flavio Dapiran (tromba), Francesco Nastro (pianoforte), Vittorio Pepe (basso) e Giuseppe La Pusata (batteria)
sabato 10 settembre – Cercando un nuovo mondo. L’influenza della musica classica nel jazz.
con Giulio Martino (sax), Francesco Nastro (pianoforte), Marzio Langella (basso), Mario De Paola (batteria)
domenica 11 settembre – Twisted. Omaggio a Wardell Gray a novantâ??anni dalla nascita.
con Jerry Popolo (sax), Francesco Nastro (pianoforte), Aldo Vigorito (contrabbasso), Claudio Romano (batteria)
Le guide di Sound Contest
Per rafforzare ulteriormente l’azione divulgativa del Festival, le Guide all’ascolto trovano una loro ideale estensione sul web. Pomigliano Jazz ha invitato la rivista online Sound Contest ad elaborare una serie di articoli dedicati agli artisti della sedicesima edizione. Gli articoli, pubblicati sul sito pomiglianojazz.com, aiutano a conoscere meglio i musicisti e le loro produzioni parlando sia ai neofiti del jazz sia a chi invece ha più esperienza.