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Intervista a Charles Lloyd: la natura del Vesuvio ispirerà la nostra musica

Intervista Lloyd

“Il Vesuvio è un luogo pieno di storia e di misteri della natura. Non sappiamo, prima di iniziare, come sarà il nostro concerto. Ma quella storia e quella natura così suggestiva e forte sicuramente ci ispirerà. E credetemi, quando la musica inizierà, scorrerà come un fiume in piena”. Così Charles Lloyd, che domenica 28 luglio lunedì 29 luglio con il suo quartetto acustico si esibirà sul gran cono del Vesuvio alla XXIV edizione del Pomigliano Jazz in Campania.

Il blues, il rock, il jazz. Il suo percorso musicale, così come le sue composizioni, sono aperte a ogni esperienza. Nella sua musica quanto è importante il rapporto con altre culture?

E’ naturale che nella vita ci si confronti con gente e musiche diverse. Quando ami la musica poi, ti piace molto confrontarti con altri artisti in giro per il mondo e il piacere più grande alla fine, è comunicare queste esperienze diverse attraverso la musica.

Come scegli i musicisti con i quali condividere un progetto musicale?

Semplicemente ci ritroviamo. Ognuno viene attratto dal sound dell’altro, dalle sue idee, dal suo percorso di ricerca. E così ne approfittiamo per esplorarlo ulteriormente facendo musica insieme.

Lei è tra i pochissimi jazzisti che ha suonato in contesti rock e con formazioni storiche. Qual è stato il suo approccio a un genere così diverso dal jazz e cosa si porta dietro da quell’esperienza?

Sono cresciuto tra il blues e il jazz. Ho suonato con Howlin’Wolf e Phineas Newborn. Sono stato attratto dalla libertà del Jazz. Quando i Doors o i Jefferson Airplane e i Grateful Dead ci sentivano suonare, non conoscevano l’improvvisazione, ma volevano sentirsi liberi come noi. E per questo motivo iniziarono a chiederci di suonare insieme. Forse speravano che quel senso di libertà, che è parte fondante del jazz, rendesse più libera e aperta la loro musica. 

Lei ha una lunga esperienza artistica. In tutti questi anni, secondo lei, come si è evoluto il suo linguaggio?

Oggi credo di poter dire di più con meno. Si potrebbe dire che il mio linguaggio sia diventato più diretto, più asciutto. Almeno lo spero.

Oggi i potenti del mondo spingono verso un pericoloso nazionalismo: dall’America di Trump ai neo fascisti in Europa. La musica ha ancora il potere di unire e cancellare gli orrori?

Oggi il mondo sembra essere impazzito e di non avere memoria di quello che è accaduto. Personalmente ringrazio Dio per essere diventato un musicista. Ancora oggi, la musica, è la mia ancora di salvezza, il mio sentiero per la libertà. E sì, la musica ha un forte potere positivo sull’animo umano.

Che ha rappresentato il jazz per lei?

Libertà e meraviglia. Questo è il grande potere del jazz

CHARLES LLOYD quartet
domenica 28 luglio concerto al tramontoCratere del Vesuvio
lunedì 29 luglio concerto al tramontoCratere del Vesuvio

FORMAZIONE
Charles Lloyd: sax tenore, flauto
Marvin Sewell: chitarra acustica
Reuben Rogers: contrabbasso
Eric Harland: piccole percussioni

 

 

(intervista di Carlo Pecoraro – traduzione Ileana Sodano)

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