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Alessandro Tedesco: trombonista Jazz dall’anima Rock

Il trombonista Alessandro Tedesco (ph Pietro Previti)

Alessandro Tedesco è un trombonista poliedrico, in grado di spaziare con disinvoltura dal jazz al pop, dal rock al jazz fusion, sino alla musica classica. Sabato 29 luglio, al Parco delle Acque, sarà impegnato con il suo progetto intitolato “Jack & Rozz”, insieme a Pino Melfi (tromba), Giovanni Francesca (chitarra), Aldo Capasso (basso), Giampiero Franco (batteria) e l’ospite Ileana Mottola (voce) per la XXII edizione del Pomigliano Jazz In Campania.

Hai iniziato a studiare trombone all’età di 11 anni. Quali sono le peculiarità di questo strumento che ti affascinano maggiormente?

All’epoca, nel 1987, non esisteva Youtube, Google o Wikipedia, per cui io e la maggior parte dei miei amici volevamo suonare il sax, perché era uno strumento che vedevamo dal vivo o in TV. A me piaceva Vasco Rossi e il sax di Andrea Innesto mi sembrava bellissimo. Poi, però, mi fu quasi imposto di suonare il trombone, ma inizialmente non ne fui entusiasta. Una delle caratteristiche più intriganti di questo strumento è lo slide e gli svariati utilizzi. Poi c’è la sua estensione, praticamente la stessa della voce maschile, che ti dà la possibilità di cantare nota per nota senza ricorrere a cambi di ottava come accade per la tromba o per il sax alto.

Tra le tante esperienze accumulate, figurano alcune apparizioni nel piccolo schermo, sia in RAI che su Mediaset, in trasmissioni quali “Il Festival di Napoli”, “Napoli Prima e Dopo”, “Bengio Festival”, “Trash”, “Amici di Maria De Filippi”, “Barbareschi Sciock”, solo per citarne alcune. Credi che la TV abbia contribuito ad aumentare la tua popolarità come musicista?

Di sicuro la televisione rende visibili a chi non è solito frequentare festival jazz o altri luoghi dove si propone un genere musicale meno commerciale. In alcuni casi ho sfruttato questa popolarità. Purtroppo, quando vieni notato in certi contesti televisivi, diventi bravo automaticamente, perché alla gente basta averti visto in TV.

Da circa quindici anni ti occupi di jazz. Qual è stato il fattore scatenante che ti ha portato a un interesse verso questo genere?

Il mio è stato un percorso accademico classico. Ho partecipato ad audizioni e concorsi in ambito sinfonico e operistico. Ho lavorato con varie orchestre e in questo contesto ho capito ciò che non volevo fare. Avevo già un debole per il jazz. Ascoltavo tanti dischi di Miles Davis, Chet Baker, Dizzy Gillespie, Charlie Parker, ma non avevo mai intrapreso un vero cammino di apprendimento. Così, ho cominciato a trascrivere qualche solo, a studiare il linguaggio di quel genere, e per via della carenza dei trombonisti ho iniziato prestissimo a collaborare con big band locali, che mi hanno consentito di esprimermi. Poi, gli studi dell’armonia e infine la fortuna di aver conosciuto, grazie a Siena Jazz, tantissimi musicisti di fama internazionale con i quali ho potuto studiare.

C’è un leggendario jazzista che ritiene un’autentica fonte di ispirazione?

Tra tanti grandi a cui mi ispiro, il primo è J.J. Johnson, per il suono bellissimo e caldo del suo trombone, sempre, in ogni registro. A tal proposito vorrei riportare una citazione di Joseph Alessi, primo trombone della “New York Philharmonic” che affermò: <<vorrei solo avere il suono di J.J. Johnson>>. E lui, quanto al suono, ha pochi rivali. Mi piace molto anche Steve Davis o ragazzi più giovani come Mike Deasy e Marshall Gilkes, dotati di una tecnica formidabile e interessanti dal punto di vista armonico.

Nel 2008 hai vinto il primo premio al “Walter Jazz Competition”, un importante concorso internazionale per nuovi talenti. Puoi raccontare gli episodi più significativi legati a questa esperienza?

Avevo già delle mie composizioni, così quando mi dissero che c’era questa competizione decisi di partecipare. Coinvolsi un po’ di amici musicisti per tuffarmi in questa avventura. Per me è stato il primo concorso del genere, ma non ero certo nuovo alle esibizioni di fronte a commissioni. Suonammo bene, ma io sono un ipercritico e ripensavo alla nostra esibizione, focalizzando alcune sbavature. Fui preso dal pessimismo, insolito per il mio carattere, ma bisognava tenere conto anche del livello molto alto dei concorrenti. In quell’istante, mentre aspettavo l’esito, il mio pianista e grande amico mi disse che fino a quel momento avevo vinto tutti i concorsi, per cui avremmo vinto anche quello: fu così!

Dopo essere stato presente già in molte altre edizioni, anche quest’anno parteciperai alla XXII edizione del Pomigliano Jazz In Campania, sabato 29 luglio al Parco delle Acque, con un interessante progetto intitolato “Jack & Rozz” insieme a Pino Melfi (tromba), Giovanni Francesca (chitarra), Aldo Capasso (basso), Giampiero Franco (batteria) e l’ospite Ileana Mottola (voce). “Jack & Rozz” nasce dalla brillante idea di rivisitare totalmente in chiave jazz alcuni capolavori della storia del rock. Puoi spiegare nel dettaglio la genesi e i contenuti di questo lavoro?

Ci stavo pensando da tempo. Anche con i miei precedenti progetti suonavo brani con caratteristiche tipiche del rock o cover rielaborate. Così, quando ho rincontrato Pino Melfi, abbiamo parlato di questa idea e senza perdere tempo abbiamo avviato il progetto. Abbiamo registrato un disco uscito nel 2016 con tutti brani esclusivamente strumentali. La discografica del rock è molto varia, pertanto è stato arduo scegliere i brani da suonare cercando di mantenere il tema invariato. Abbiamo giocato su intrecci ritmici e soluzioni armoniche, utilizzando repentini cambi di tempo, dal funk allo swing e usando metriche dispari con l’obiettivo di mantenere inalterato il carattere del pezzo. Nel 2017 c’è stato l’inserimento della cantante Ileana Mottola. Il suo apporto ha donato un carattere notevolmente più fruibile al progetto, senza nulla togliere alla complessità e allo sviluppo degli arrangiamenti di ogni singolo brano.

Intervista a cura di Stefano Dentice – Sound Contest – Musica e altri linguaggi

ALESSANDRO TEDESCO – PINO MELFI QUINTET FEAT. ILEANA MOTTOLA | Jack&Rozz
sabato 29 luglio, ore 21:00
Parco delle Acque di Pomigliano D’Arco (NA)
Info ed evento Facebook

 

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